Marcello Martini intervista di Saverio Tommasi Fanpage

Da Fanpage, di Saverio Tommasi

Quando muore un uomo come Marcello Martini le fragole perdono un po’ di sapore

E’ morto Marcello Martini, fu deportato politico a Mauthausen, mi raccontò la sua storia nella hall di un albergo, con la gente che ogni tanto si fermava ad ascoltare questo uomo grande e grosso, già allora con un trespolo per camminare, che sorrideva e raccontava. Quando muore un uomo come Marcello Martini le fragole perdono un po’ di sapore, e per un attimo finisce il gelato al cioccolato.

POLITICA ITALIANA 15 AGOSTO 2019 10:26 di Saverio Tommasi
Il mio viaggio ad Auschwitz con gli ultimi sopravvissuti
10511124733Pubblicato da Saverio Tommasi
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E’ morto Marcello Martini, è un dolore immenso. Lo conobbi ad Auschwitz, fu deportato politico a Mauthausen, mi raccontò la sua storia nella hall di un albergo, con la gente che ogni tanto si fermava ad ascoltare questo uomo grande e grosso, già allora con un trespolo per camminare, che sorrideva e raccontava. Sorrideva sempre, Marcello, e quando gli chiesi perché mi disse “ho provato qualche volta a incazzarmi, sono stato male io, ho fatto stare male quelli che mi stavano intorno e non ho risolto niente, e allora meglio prenderla a ridere, no?” e si mise a ridere, e quello diventò anche il finale del mio video girato ad Auschwitz. Un finale in cui qualcuno ride, per un video girato in un campo di concentramento, sarebbe stato inimmaginabile senza un uomo come Marcello Martini.

Abitava a Prato, Marcello Martini, e ogni tanto qualcuno me lo nominava. Io chiedevo: “Come sta?” e loro dicevano sempre “Bene”, o qualcosa del genere, aggiungendo un particolare umano.

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